Napoli, bimba ferita, Di Maio: ” Serve più sicurezza “

Anche il vicepremier Di Maio si unisce al coro di chi chiede più sicurezza e maggiore presidio delle forze dell’ordine dopo il grave ferimento di una bambina di 4 anni durante una sparatoria a Napoli

Dopo la sparatoria in pieno centro a Napoli, in cui una bimba di 4 anni è rimasta gravemente ferita e lotta per la vita nel reparto di rianimazione del nosocomio pediatrico “Santobono“, le opposizioni vanno all’attacco del governo, ed in particolare del responsabile politico della sicurezza interna, il Ministro dell’Interno Salvini. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, ad esempio, ha invitato il titolare del Viminale a partecipare a meno comizi e ad esercitare le funzioni di Ministro dell’Interno: ” Siamo noi a dire che l’Italia che pretende più sicurezza e non la legge sulla legittima sicurezza “. Ma anche il collega di governo ed omologo Di Maio, con un post sul proprio profilo facebook, invoca più sicurezza e più uomini sul terreno: ” Serve più sicurezza, servono più uomini sul terreno. Più controlli, più prevenzione, che passa anche per un forte sostegno a chi è impegnato nel sociale per salvare i ragazzi dalle famiglie di camorra e dai quartieri in difficoltà”.

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Napoli, bimba ferita, Di Maio: ” Serve più sicurezza “. Salvini: ” Per i criminali è pronta la galera “

Tuttavia fonti del Viminale precisano che a Napoli, nell’ultimo anno, sono arrivati 137 poliziotti in più ed il piano di riorganizzazione prevede una super questura: passerà dagli attuali 3.740 agenti a 4.332, con un incremento di 592 unità. Inoltre i militari impegnati per Strade Sicure sono 690, di cui 100 per la Terra dei Fuochi. Intanto Salvini si limita a promettere che i responsabili di tale increscioso crimine saranno assicurati alla giustizia:” Una preghiera per la bambina ferita in una sparatoria a Napoli. È necessario stringersi attorno ai medici e a una famiglia sconvolta dal dolore. I maledetti criminali che l’hanno colpita non avranno tregua: sappiano che per loro è pronta la galera “.

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