Venezuela, Guaidò lancia nuove proteste

A sinistra Juan Guaidò, leader dell’opposizione venezuelana

Juan Guaidò, autoproclamatosi Presidente del Venezuela, lancia per domani una nuova mobilitazione per convincere i militari a mollare Maduro

Nonostante il suo appello al popolo ed alle Forze Armate all’insurrezione per rovesciare il regime chavista di Nicolas Maduro sia miseramente fallito, l’autoproclamato Presidente, nonché leader dell’oppsizione, Juan Guaidò non si arrende e tramite un tweet incita la folla a manifestare pacificamente davanti alle caserme per chiedere ai militari di togliere l’appoggio al Presidente Maduro lanciando una nuova mobilitazione per domani: ” Sabato 4: mobilitazione nazionale pacifica delle principali unità militari  per aderire alla Costituzione “. Intanto anche il colpo di mano di martedì si è rivelato un flop già durante il giorno tanto che 25 soldati ribelli hanno cercato asilo nell’ambasciata brasiliana di Cararacas.

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Venezuela, Guaidò lancia nuove proteste. Stati Uniti e Russia ancora distanti

Mentre Maduro ieri ha arringato la folla dei propri sostenitori con al fianco importanti esponenti delle Forze Armate, per mostrare al mondo intero di godere ancora dell’appoggio dei militari, continuano i contatti al più alto livello tra gli Stati Uniti e la Russia, tra i principali sponsor del regime di Maduro. Tuttavia  le posizioni dei due Paesi restano distanti ed incompatibili: ” Non vedo come sia possibile allineare la nostra posizione basata sulla Carta dell’Onu e il diritto internazionale e quella Usa che hanno nominato da Washington un Presidente di un altro Paese”, ha detto il Ministro degli Esteri russi Lavrov. Quest’ultimo ha poi smentito che Mosca abbia convinto il Presidente Maduro a non fuggire, come rivelato dall’omologo americano Pompeo. Frattanto il Ministro degli Esteri Moavero Milanesi ha escluso categoricamente la partecipazione dell’Italia al ventilato intervento  militare a guida Usa, per risolvere lo stallo venezuelano, in quanto perentoriamente vietato dall’art. 11 della Costituzione: ” L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali “.

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