Taranto, segregato in casa e picchiato a morte: indagata una baby gang

Taranto, segregato in casa e picchiato a morte: indagata una baby gang
Carabinieri (djedj, Pixabay)

Un 66enne sarebbe stato seviziato e percosso fino alla morte a Taranto: indagata baby gang di quattordici giovani, dodici minorenni e due maggiorenni

A Taranto, un uomo di 66 anni di Manduria (Taranto) sarebbe stato seviziato e percosso fino alla morte: secondo quanto accolto, è stata indagata una baby gang composta da  quattordici giovani, tra cui dodici minorenni e due maggiorenni.

La baby gang avrebbe segregato la vittima in casa per giorni, seviziandola e picchiandola fino alla morte. L’uomo è deceduto tre giorni fa in ospedale, dopo essere stato trovato dalla polizia legato a una sedia. Al vaglio degli inquirenti anche alcuni video delle sevizie che la baby gang avrebbe condiviso su WhatsApp.

L’anziano, che soffriva di disagio psichico, era stato costretto a rinchiudersi in casa e a non alimentarsi per giorni. Secondo quanto riferito dalla polizia ad alcuni quotidiani locali, la vittima avrebbe subito una serie di assalti nella sua abitazione da parte del branco di ragazzi che lo avrebbero aggredito, rapinato e bullizzato.

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Uomo ucciso a Taranto, indagata baby gang: le accuse

Un uomo di 66 anni di Manduria (Taranto) sarebbe dunque stato segregato in casa e ucciso, dopo esser stato picchiato appunto fino alla morte: indagata, come detto, una baby gang composta da quattordici giovani.

Le procure, quella dei minori e quella ordinaria, indagano per i reati di omicidio preterintenzionale, stalking, lesioni personali, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento. La vittima nei giorni scorsi era stata sottoposta a due interventi per suturare una perforazione gastrica e per una emorragia intestinale.

Dopo aver ricevuto la segnalazione di alcuni vicini della vittima, le forze dell’ordine sono intervenuto e hanno trovato, nell’appartamento, il 66enne seduto su una sedia dalla quale probabilmente non si muoveva da giorni. Nei video, diffusi tramite Whatsapp, i giovani si sarebbero ripresi mentre sottoponevano la vittima a violenze con calci, pugni e bastoni.

 

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