Reggio Calabria, confisca beni per 5,5 milioni

 

(Getty Images)

Sequestro di beni, per un valore complessivo di 5.5 milioni, nella disponibilità di un infermiere in servizio presso l’ASP di Reggio Calabria

La Dia di Reggio Calabria ha eseguito un provvedimento di confisca di beni emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta avanzata, in forma congiunta, dal locale Procuratore della Repubblica e dal Direttore della Dia, nei confronti di Annunziato Iamonte, 61 enne di Melito Porto Salvo, già sorvegliato speciale, in passato ritenuto vicino all’omonima cosca di ‘ndrangheta. Il provvedimento è l’esito delle indagini svolte sul cospicuo patrimonio dell’uomo, infermiere all’Asp di Reggio Calabria, che hanno consentito di acclarare un’evidente sproporzione tra i redditi dichiarati e gli ingenti investimenti effettuati, risultati di provenienza illecita. Infatti, a suo carico è stata accertata, nel periodo 1999/2008, l’omessa segnalazione, prevista per legge, di numerose variazioni patrimoniali alla Guardia di Finanza, a cui era obbligato in quanto sottoposto alla misura della sorveglianza speciale.

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Reggio Calabria, confisca beni per 5.5 milioni. I beni confiscati

Tal condotte illecite hanno permesso a Iamonte di entrare in possesso di numerosi beni immobili senza disporre ufficialmente dei redditi necessari per acquisirli. Perciò gli inquirenti addebitano a Iamonte anche l’esercizio abusivo del credito. I sigilli sono stati apposti a numerosi beni  tra cui 57 unità immobiliari ubicate a Melito Porto Salvo, fabbricati, appartamenti, cantine e locali ad uso commerciale, circa 14 ettari di terreno coltivato, un’autovettura di grossa cilindrata e rapporti finanziari. Il valore complessivo dei beni sottoposti a confisca ammonta a circa 5 milioni e mezzo di euro.

 

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