‘Vieni da me’: ospite Simona Izzo, ex moglie di Antonello Venditti

'Vieni da me': ospite Simona Izzo, ex moglie di Antonello Venditti
Simona Izzo (GettyImages)

Ospite alla puntata odierna di ‘Vieni da me’, Simona Izzo: l’ex moglie di Antonello Venditti, la regista e sceneggiatrice, ha raccontato diversi aneddoti sulla sua vita privata

A ‘Vieni da me’, il programma condotto da Caterina Balivo su Rai 1, ospite la regista e sceneggiatrice Simona Izzo, l’ex moglie di Antonello Venditti.

Un matrimonio durato solo tre anni e poi finito con il cantautore italiano, con un figlio avuto da quell’unione: Francesco.

Ed è proprio all’attore oggi 42enne che Simona Izzo si è rivolta chiedendo scusa per non essere stata perfetta come mamma, riconoscendo invece le sue qualità come papà.

Francesco Venditti ha partecipato con Simona Izzo a “Pechino Express”. Si è parlato del rapporto che lei ha con il figlio che, alla fine, ha deciso di seguire le orme della mamma.

Simona a quest’ultimo dedica un messaggio:” Francesco, io e tuo padre non siamo stati perfetti, ma questa situazione ha fatto di te un padre perfetto. Hai quattro figli e siamo riusciti a darti l’amore. Tu, però, sei più bravo di noi: complimenti!”

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L’ex moglie di Antonello Venditti, Simona Izzo, ospite a ‘Vieni da me’: il disturbo bipolare

Intervenuta a ‘Vieni da me’, il programma condotto su Rai 1 da Caterina Balivo, Simona Izzo ha parlato anche della storia chiusa con Antonello Venditti:”Mi sono occupata molto degli uomini della mia vita. Antonello Venditti è stato mio marito, padre di mio figlio ed è stata una grande storia d’amore.

Le storie non finiscono mai bene e io non ho perdonato. Mi ha lasciato, mi ha tradito ma non sono arrabbiata con Antonello.”

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Successivamente poi, Simona ha confessato di soffrire di disturbo bipolare, rivelando di essere molto sofferente, di arrabbiarsi spesso ma di avere anche delle gioie involontarie: “Sono molto sofferente ma ho anche delle gioie involontarie. Tendo ad arrabbiarmi, tendo a soffrire. Sono bipolare subclinica e amo molto l’altra parte di me.

Perché la parte più sofferente è quella che mi fa andare avanti, quella che crea, che scrive.”

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