Genitori agli arresti domiciliari, Matteo Renzi: “Io non mollo”

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Matteo Renzi [Autore: Official website of Ali Khamenei; https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/deed.en]
Esplode la rabbia di Matteo Renzi su Facebook in seguito agli arresti domiciliari imposti ai suoi genitori. I due sono accusati dell’emissione di fatture inesistenti e di bancarotta fraudolenta

 

Su Facebook è “Io non mollo” la risposta rabbiosa di Matteo Renzi agli arresti domiciliari imposti ai suoi genitori, accusati di bancarotta fraudolenta e dell’emissione di fatture inesistenti. La Guardia di Finanza ha eseguito il provvedimento, stabilito dal gip di Firenze. Secondo le indagini, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, insieme a un terzo soggetto, sarebbero stati amministratori di tre società, due delle quali dichiarate fallite tra il 2010 e il 2013. Sulla vicenda si ipotizza il reato di bancarotta fraudolenta. L’altra accusa che pende sui coniugi Renzi è quella che riguarda l’emissione di fatture riferite a operazioni di fatto inesistenti, tra il 2013 e il 2018, all’interno di una delle suddette società.

A commentare la vicenda giunge puntuale il legale della famiglia, Federico Bagattini: “Mai vista una cosa del genere: arresti domiciliari a due persone prossime ai 70 anni per fatti asseritamente commessi al più tardi nel 2012”. E conclude: “Ci riserviamo ogni valutazione sul merito alla lettura completa delle carte”.

Genitori di Renzi agli arresti domiciliari: rabbia su Facebook

Esplode su Facebook l’ira di Matteo Renzi i cui genitori da oggi sono costretti agli arresti domiciliari. I due, secondo l’accusa, avrebbero prodotto fatture inesistenti e commesso il reato di bancarotta fraudolenta. Appresa la notizia, l’ex premier ha cancellato dall’agenda la presentazione del suo libro, fissata per questa sera a Torino, ed è ripartito alla volta di Firenze. Su Facebook ha pubblicato un post che esprime tutto il suo rammarico per la vicenda. “Ho molta fiducia nella giustizia italiana e penso che tutti i cittadini siano uguali davanti alla Legge”, scrive, “Da rappresentante delle Istituzioni difendo lo Stato di diritto e chiedo a tutti di credere nella giustizia”. E aggiunge: “Da figlio sono dispiaciuto per aver costretto la mia famiglia e le persone che mi hanno messo al mondo a vivere questa umiliazione immeritata e ingiustificata”. Matteo Renzi, tuttavia, appare anche molto combattivo e sbotta così: “Voglio che sia chiaro a tutti che io non mollo di un solo centimetro. La politica non è un vezzo personale ma un dovere morale”.

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