Progeria, primo intervento a Roma: operato al cuore Sammy Basso

Sammy Basso Progeria Intervento Roma
Sammy Basso

Sammy Basso, affetto da progeria, anche conosciuta come invecchiamento precoce, ha subito un intervento al cuore, a Roma. Si tratta della prima volta che i medici eseguono un’operazione di questo tipo

 

Per la prima volta a Roma si effettua un intervento al cuore su un paziente affetto da progeria, malattia nota anche come invecchiamento precoce. Si tratta di Sammy Basso, il giovane che ha fatto conoscere questa rara sindrome supportando la ricerca: a lui si deve la fondazione dell'”Associazione Italiana Progeria Sammy Basso“. Ha 23 anni, pesa appena 20 chili ma ha l’aspetto di un’ottantenne: sono queste le condizioni in cui versa il ragazzo. Così come il suo aspetto estetico, anche i suoi organi interni stanno subendo un declino precoce. Il suo stato ha richiesto un’intervento cardiaco, per una stenosi calcifica severa della valvola aortica, una patologia che colpisce, in genere, gli anziani. Ad occuparsene è stato l’ospedale San Camillo di Roma. Il professore Francesco Musumeci, a capo dell’equipe medica, ha affermato: “Sammy è stato operato una settimana fa, verrà dimesso il 5 febbraio ed è in condizioni eccellenti”.

Operato a Roma Sammy Basso: progeria e ricerca

Al San Camillo di Roma Sammy Basso, affetto da progeria, si è sottoposto a un intervento cardiaco per il suo caso di invecchiamento precoce. Per la prima volta al mondo un’equipe medica effettua un’operazione simile. “Questo successo è motivo di orgoglio ed è un vanto per il Servizio Sanitario Nazionale e per quello di questa regione”, afferma Alessio D’Amato, assessore alla Sanità per la Regione Lazio.

“Ero consapevole del fatto che il mio cuore avrebbe potuto fermarsi da un momento all’altro. Mi sono detto: qui ce la giochiamo tutta. E’ stata una scelta molto difficile”, questo, invece, il commento di Sammy Basso. E ha continuato: “Questo intervento rappresenta un momento di svolta epocale nella storia della mia sindrome perché per la prima volta sappiamo che quando arrivano le complicanze di questa malattia possiamo provare a risolverle”.

LEGGI ANCHE —> Stewart Adams, scomparso l’inventore dell’ibuprofene

Impostazioni privacy