USA, Russiagate: arrestato l’ex consigliere di Trump, Roger Stone

USA, Russiagate: arrestato l’ex consigliere di Trump, Roger Stone
Roger Stone (foto da Twitter, Elysium School)

Negli USA, l’ex consigliere di Trump, Roger Stone, è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta Russiagate. Stone, secondo l’accusa, avrebbe passato informazioni sensibili a degli hacker russi

Arrestato negli USA l’ex consigliere di Trump, Roger Stone, nell’ambito dell’inchiesta Russiagate.

Robert Muller, il magistrato che sta indagando sulle elezioni presidenziali del 2016, e in particolare sulle interferenze russe, ha ordinato infatti l’arresto di Stone, consulente di lungo corso dell’inquilino della Casa Bianca.

I capi d’accusa per Stone sono sette sette, tra cui ostruzione della giustizia e falsa testimonianza. Gli agenti dell’FBI hanno effettuato una perquisizione nella sua abitazione questa mattina all’alba.

Secondo l’accusa, Stone avrebbe fatto da tramite tra il comitato elettorale di Donald Trump e i pirati informatici russi.

Quest’ultimi, avevano attaccato il Partito Democratico nel corso della campagna elettorale del 2016.

USA, Russiagate: arrestato l’ex consigliere di Trump, Roger Stone. Non è la prima volta che viene fuori il suo nome

Il nome del 66enne, da anni alleato del magnate repubblicano Donald Trump, era emerso anche alcuni mesi fa.

Nello specifico, a luglio si era scoperto che hacker russi avevano avuto frequenti contatti con un consulente di Trump. I media in USA identificarono quella persona proprio come Roger Stone.

In uno degli atti d’accusa ad esempio, si legge: “Durante l’estate del 2016 Stone parlò con funzionari del comitato elettorale di Trump riguardo alle informazioni che avrebbe potuto avere l’Organizzazione 1 (Wikileaks, ndr), e che avrebbero potuto danneggiare la campagna di Clinton.

Stone fu contattato da funzionari del comitato elettorale di Trump per sapere della diffusione futura di documenti da parte dell’Organizzazione 1”.

In un altro passaggio degli atti, poi, si legge: “Il 7 ottobre 2016, l’Organizzazione 1 diffuse le prime email sottratte al presidente della campagna di Clinton. Poco dopo la diffusione, un membro di alto rango del comitato elettorale di Trump mandò un messaggio a Stone che diceva: ‘Ben fatto'”.

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