Napoli, minacciato anche il patron di Lanificio 25

Il padron del Lanificio 25 è stato minacciato dalla Camorra
Il messaggio al padron del Lanificio 25

Minacciato, Franco Rendano, il padron dello storico centro culturale Lanificio 25. L’uomo avrebbe ricevuto a casa sua una busta contenente un messaggio ed u proiettile.

A Napoli è emergenza racket. Dopo Afragola e Gino Sorbillo, adesso è la volta di Franco Rendano, patron del Lanificio 25, noto centro culturale di Porta Capuana. Da Ottobre,il Dott. Rendano (perchè lui è un medico) viveva nella paura a causa di un messaggio intimidatorio che gli arrivò a casa. Nella busta, firmata con un nome fittizio, c’era un bigliettino in cui c’era scritto di stare lontano dal centro culturale. Il biglietti con il messaggio era accompagnato da un proiettile. Una minaccia. Franco Rendano però, pare non voglia chinare il capo, anzi, nel comunicato che ha pubblicato su Facebook il suo intento è di continuare le attività musicali, teatrali e culturali al Lanificio 25.

Minacce al padron di Lanificio 25, il messaggio su Facebook

Franco Rendano, padron del Lanificio 25, ha reso noto l’accaduto attraverso un messaggio su Facebook. “Carissimi amici del Lanificio25, pubblico oggi la foto di una missiva anonima e violenta che mi è stata recapitata a casa il 15 ottobre scorso. Il mittente è di fantasia e la minaccia di morte è chiara. Da allora non frequento più il Lanificio25 e ne ho “mollato” temporaneamente la gestione. Ho deciso solo ora di rendere pubblica la gravissima intimidazione perché le forze dell’ordine mi hanno suggerito di non farlo prima per non intralciare le indagini (ringrazio Polizia e Carabinieri). Dal maggio 2006 al Lanificio25 abbiamo organizzato oltre mille eventi di ogni genere; musica, teatro, cinema, convegni, dibattiti, presentazione di libri, mostre ed ogni genere di eventi intrattenimento culturale.
La passione e l’entusiasmo dei direttori artistici hanno determinato un crescente interesse per le nostre attività e, fin dall’inizio, un flusso continuo di pubblico trasversale di ogni estrazione ed età ha frequentato il Lanificio25. Il nostro obiettivo era rendere viva e vitale Porta Capuana; una parte di Napoli ricca di storia e di tradizioni preda di un degrado crescente. Abbiamo lavorato per rendere tutti partecipi del nostro ambizioso e difficile progetto, artisti e pubblico, dando vita ad un magnifico progetto di rigenerazione urbana partecipata. Questo ha infastidito qualcuno. Alla mia paura si è aggiunta quella della mia famiglia. Ho ricevuto la minacciosa missiva direttamente a casa e non al Lanificio25, sede delle attività. Per giunta la busta mi è stata consegnata personalmente dal portiere tornando a casa con la mia compagna che aveva appena partorito nostro figlio e che rimasta terrorizzata ancor più di me. La paura di frequentare quei luoghi si è accentuata dopo l’attentato all’amico Gino Sorbillo che poco tempo fa è stato protagonista di un applaudito spettacolo di show cooking al Lanificio25 realizzando una magistrale pizza fritta illustrandone da par suo la storia ed i segreti di realizzazione. Che fare? Abbandonare la presa? No! Non è da noi! Il Lanificio25 continuerà a vivere appena riusciremo a sbloccare una vicenda che, in mia assenza, ha causato la chiusura dello spazio. E’ successo durante una allegra festa di beneficenza organizzata da 4 associazioni benefiche, che fanno capo all’Università Federico II, per raccogliere fondi per la lotta contro l’AIDS. Torneremo presto (spero!)” è il comunicato pubblicato dal padron del centro culturale.

 

 

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