Tav, le regioni del Nord chiederanno il referendum?

(rsi.ch)

Il Presidente del Piemonte annuncia che chiederà un referendum, esteso alle altre regioni settentrionali, in caso di no del governo alla TAV

Prove tecniche di macroregione del Nord Italia. La TAV, che divide economisti, esperti e lo stesso governo nazionale, unisce invece le regioni settentrionali. Sono solo di ieri le indiscrezioni secondo le quali la valutazione dei costi-benefici della realizzazione di questa grande infrastruttura sarebbe negativa. Subito i pro-TAV si sono mobilitati: previsto un flash mob, domani a Torino, a sostegno del sì alla realizzazione dell’opera. Prevista la presenza anche della Lega come preannunciato dal copogruppo alla Camera del Carroccio, Molinari,: ” La Lega non ha mai avuto dubbi. La TAV va realizzata. E’ una risorsa preziosa per lo sviluppo strategico dell’economia del Piemonte e dell’intero Paese “. Sul piano istituzionale, invece, si attivano i Presidenti di Regione. In particolare, Chiamparino, Governatore del Piemonte, ha fatto sapere che chiederà al consiglio regionale di indire un referendum consultivo.

Tav, Chiamparino: ” Le altre regioni potranno unirsi al referendum “

Una consultazione referendaria, ha aggiunto Chiamparino, cui potranno aggregarsi, se lo riterranno utile, anche le altre regioni settentrionali. A stretto giro è arrivata la prima adesione, quella del Governatore della Lombardia, il leghista Attilio Fontana: ” La TAV è un’opera che serve e va fatta. Se per raggiungere questo obiettivo è necessario un referendum, faremo anche questo “. Si va, dunque, verso un fronte compatto delle regioni del Nord contro l’eventuale disco rosso del governo al completamento della TAV. Da vincere, però, la riluttanza della componente pentastellata dell’esecutivo. Il Ministro dei Trasporti Toninelli, dopo aver ufficializzato il rinvio della pubblicazione dei risultati della relazione sui costi-benefici, ha messo in riga gli aspiranti referendari: ” Il referendum sulla TAV solo in caso di necessità “.  Insomma, siamo ben lontani dalla fine del “tunnel”.

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