Siria, combatteva con i curdi: morto un italiano di Bergamo

Siria, combatteva con i curdi: morto un italiano di Bergamo
Giovanni Francesco Asperti (International Volunteers Report, Facebook)

Un italiano originario di Bergamo, che combatteva a fianco dei curdi contro lo Stato Islamico, è morto il 7 dicembre in Siria. A riportare la notizia oggi su Twitter sono le “Ypg”, le Unità di protezione popolare curde, un mese dopo

Giovanni Francesco Asperti, un volontario italiano originario di Bergamo, sarebbe morto un mese fa “durante uno sfortunato incidente” mentre si trovava a Derik, nella zona nordorientale della Siria.

L’uomo originario di Bergamo combatteva con i curdi contro lo Stato Islamico in Siria e sarebbe morto il 7 dicembre.

La notizia arriva però solo oggi, 7 gennaio, su Twitter tramite le “Ypg“, le Unità di protezione popolare curde.

Il messaggio in uno dei bollettini quotidiani che annunciava anche la morte di Baqir Nahsan, ucciso un paio di giorni fa.

Il consolato a Erbil sta seguendo il caso ed è in contatto con i familiari.

Asperti aveva preso in Siria il nome di battaglia di Hiwa Bosco.

Siria, combatteva con i curdi: morto un italiano di Bergamo. Il messaggio delle “Ypg”

Ripresa subito la notizia della morte di Asperti da uno dei 5 ragazzi torinesi per i quali la procura di Torino ha chiesto una misura preventiva di sorveglianza speciale.

Come Asperti, anche loro hanno combattuto a fianco delle milizie curde.

Jacopo Bindi, che durante la sua permanenza in Siria si era occupato principalmente di documentazione, ha rilanciato il comunicato delle “Ypg”: “I martiri non muoiono mai – ha scritto attraverso il suo profilo Facebook – Un volontario italiano dello Ypg è caduto martire il 7 dicembre del 2018. Si chiamava Giovanni Francesco Asperti”.

I miliziani di “Ypg” scrivono dell’italiano: “Durante tutta la sua vita nella lotta di liberazione, Hiwa Bosco ha dato esempio di vera vita rivoluzionaria e ha sempre agito sulla base di questi valori fino all’ultimo momento della sua vita”.

“Lui aveva preso parte alla lotta – aggiunge “l’Ypg” – contro lo Stato islamico nel Rojava e nel nord della Siria”.

La notizia è stata confermata dalla Farnesina e, come detto, il consolato a Erbil sta seguendo il caso con la massima attenzione ed è in contatto con i familiari.

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