Roma, cimitero del Verano: neofascisti aggrediscono due giornalisti

Forza Nuova Roma
Una manifestazione di Forza Nuova a Verona

A Roma, nel cimitero del Verano, erano in corso le celebrazioni per la commemorazione di Acca Larentia, da parte di gruppi di neofascisti. Questi hanno aggredito due giornalisti de “L’Espresso”, che erano sul posto per seguire la vicenda

 

I neofascisti, intenti a commemorare Acca Larentia al cimitero del Verano, Roma, non hanno gradito la presenza di due giornalisti de “L’Espresso“. Ad aggredire Federico Marconi e Paolo Marchetti sono stati il leader di Forza Nuova e un vecchio militante di Avanguardia Nazionale. Il primo, Giuliano Castellino, ha preso parte alle celebrazioni pur essendo sottoposto al regime di sorveglianza. Quel giorno i nostalgici del regime fascista si sono incontrati per commemorare Acca Larentia, l’omicidio in cui morirono due attivisti del Fronte della Gioventù, nel 1978. I due giornalisti si sono recati al cimitero del Verano per documentare la cerimonia, quando i neofascisti hanno preteso che consegnassero loro la scheda di memoria della fotocamera. Tra spinte, insulti e minacce, i giornalisti hanno consegnato anche i loro documenti agli aggressori.

Aggressione neofascista a Roma: la risposta de “L’Espresso”

La cerimonia per la commemorazione di Acca Larentia a Roma, nel cimitero del Verano, è costata l’aggressione a due giornalisti de “L’Espresso” da parte di gruppi neofascisti. Tra le intimidazioni pronunciate, i fascisti hanno dichiarato “L’Espresso è peggio delle guardie”. Forze dell’ordine che, peraltro, non sono inizialmente intervenute nella ressa. I cronisti hanno riottenuto il materiale sottratto loro con la forza solo in seguito all’intervento della Digos. La reazione della testata giornalistica ha mostrato tutta la rabbia e il rammarico per la vicenda. In un articolo si legge che la manifestazione è nata da un’iniziativa di Avanguardia Nazionale, un movimento sciolto negli anni Settanta per il suo carattere eversivo. “Ma in Italia le cose funzionano così, la memoria è corta”, queste le considerazioni amare del giornale. Tuttavia la redazione ci tiene a fare sapere che non cederà alle intimidazioni e non indietreggerà dinanzi alle aggressioni di stampo fascista.

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