Manovra, bagarre alla Camera prima del voto di fiducia

 

Manovra
Palazzo Montecitorio, sede del Parlamento Italiano

Polemiche durante la votazione sulla fiducia posta dal governo. L’ok definitivo sulla manovra arriverà il 30. Oggi Pd in piazza contro la legge di bilancio.

Rush finale per il voto di fiducia alla Camera per la manovra. Dopo il caos di ieri a Montecitorio, con l’intervento dei commessi per evitare che la tensione degenerasse in rissa, anche oggi c’è stata bagarre in Aula. Il presidente della Camera ha dovuto più volte riprendere le opposizioni. Roberto Fico ha usato toni particolarmente forti nei confronti di alcuni deputati del Pd, tra cui Emanuele Fiano, già protagonista nella seduta di ieri di un duro scontro con alcuni leghisti nell’emiciclo. Le polemiche sono scoppiate durante le dichiarazioni di voto, iniziate intorno alle 17. E’ stato inoltre necessario sospendere la seduta per cinque minuti dopo che i deputati di Forza Italia hanno indossato delle pettorine azzurre con scritte come “Giù le mani dal no profit” e “Basta tasse“. Alla ripresa dei lavori, i capigruppo hanno deciso che l’Aula continuerà a votare fino alle 24 per esaminare i 244 ordini del giorno presentati sul testo. La seduta riprenderà poi domenica 30 dicembre, a partire dalle 9 del mattino.

Manovra: la protesta delle opposizioni

“Non volevamo deliberatamente comprimere i tempi ma si è creata una situazione non ideale: confidiamo che non si ripeta più”, ha detto ieri il premier Giuseppe Conte. Ma le opposizioni protestano perché la versione finale della manovra “non è stata esaminata né votata” dalle due Camere. “Così si mortifica il Parlamento“, denuncia il Pd. I deputati hanno pertanto fatto ricorso alla Consulta e il 9 gennaio avranno una prima risposta. Intanto, già oggi i Dem sono già scesi in piazza a Montecitorio per manifestare il proprio dissenso. In piazza sono arrivati molti deputati Pd. In prima linea Maurizio Martina, Graziano Delrio, Ettore Rosato, Matteo Orfini, Luca Lotti ed Emanuele Fiano. Assenti invece Matteo Renzi e Nicola Zingaretti, che pur plaudendo all’iniziativa non era presente per altri impegni fuori Roma.

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