Manovra di bilancio, servono altri tre miliardi di sacrifici

 

Il Premier Conte ed il Presidente della Commissione Ue Juncker (Getty Images)

Si fa serrato il dialogo tra la Commissione Ue ed il governo sulla manovra. Richiesti altri tre miliardi di risparmi

Ballano ancora tre miliardi. Nel difficile negoziato tra il governo e la Commissione Ue ancora non si è giunti ad un punto di compromesso. Lo schema con  il quadro macroeconomico aggiornato, contenente il rapporto deficit/Pil al 2,04%, è stato inoltrato a Bruxelles. Si attendono le valutazioni della Commissione Ue che potrebbero, però, slittare visto che il dossier “manovra Italia” non è all’ordine del giorno della riunione odierna dell’esecutivo europeo. Tuttavia è prerogativa del Presidente della Commissione Juncker la facoltà di modificare all’ultimo minuto l’ordine del giorno. Un rinvio che sarebbe legato proprio al dialogo serrato tra i vertici delle istituzioni europee ed, in particolare, il ministro Tria, il responsabile del dicastero dell’economia e finanze. Nondimeno filtrano indiscrezioni secondo le quali le proposte di tagli presentato dal governo gialloverde non sarebbero sufficienti per scongiurare l’apertura della procedura d’infrazione per deficit eccessivo. In pratica occorrerebbero altri tre miliardi di risparmi su cui in queste frenetiche ore si sta trattando.

Manovra di bilancio, Salvini: “Niente figli e figliastri”

Un’attesa che sta cominciando a logorare l’esecutivo italiano. All’ottimismo da sempre manifestato dal vicepremier pentastellato Luigi Di Maio fa da contraltare il nervosismo dell’altro vicepremier, Matteo Salvini, che, intervenuto ieri sera alla trasmissione Quarto grado, su retequattro, ha lanciato un monito alle istituzioni europee: “Niente figli e figliastri”. Chiaro  il riferimento alla convulsa situazione che sta attraversando la Francia travolta dall’onda d’urto che non accenna a diminuire delle manifestazioni organizzate dai “gilet gialli“: dall’iniziale obiettivo dell’aumento di tre centesimi del costo del carburante i manifestanti hanno progressivamente alzato il tiro fino a chiedere le dimissioni di Macron per le sue politiche economiche-sociali giudicate troppo penalizzanti per i ceti medio-bassi. Di qui l’annuncio in diretta televisiva di Macron, per sterilizzare il malcontento popolare, di aumenti salariali ed altre misure che farebbero schizzare il deficit/PIl francese dal programmato 2,9% al 3,5%. Ragion per cui Salvini chiede che non vengano utilizzati due pesi e due misure visto anche che il governo è venuto incontro alle richieste della Commissione abbassando il deficit/Pil al 2,04%. Basterà per evitare la procedura d’infrazione? Qualche giorno ancora e si saprà chi risulterà vincitore da questo braccio di ferro tra il governo italiano e la Commissione Ue 

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