Sudafrica, mamma leonessa accoltella i tre stupratori della figlia

Mamma leonessa difenda la figlia accoltellando i tre stupratori
Mamma leonessa accoltella i tre stupratori della figlia

Nel 2017, una mamma, soprannominata “leonessa”, ha difeso sua figlia accoltellando i tre stupratori 

Una donna di 57 anni, definita “mamma leonessa“, alla vista dei tre stupratori che si erano scagliati sulla figlia, ha seguito il suo istinto materno e, armandosi di coltello, ha ferito mortalmente un uomo e gravemente gli altri due.

È successo in Sudafrica; mentre preparava la cena, la donna è stata avvertita da un amico della figlia che la giovane era stata condotta con la forza in un edificio abbandonato.

Dopo aver avvertito invano la polizia senza ricevere risposta, la donna ha preso il coltello con cui poco prima stava tagliando la verdura e ha iniziato a correre per più di due chilometri.

Una volta arrivata all’edificio, lo spettacolo raccapricciante: i tre stupratori erano nudi e stavano abusando della figlia. La donna a quel punto si è lanciata contro di loro per difendere la giovane, uccidendo il primo capitato a tiro e ferendo gli altri due.

La storia drammatica ha sconvolto l’intero Sudafrica.

Mamma leonessa accoltella i tre stupratori della figlia, le sue dichiarazioni

I due stupratori sopravvissuti alla furia della “mamma leonessa” stanno scontando la loro pena in prigione; i due uomini infatti sono stati condannati dal giudice a 30 anni di reclusione, mentre il terzo è rimasto ucciso nella colluttazione nel settembre scorso.

Sui social media, molti utenti hanno parlato con ribrezzo dell’episodio, congratulandosi con la donna e affermando che anche loro, in quella situazione, avrebbero reagito nel medesimo modo

Ai microfoni di news24, la donna ha affermato: “Sono felice del giudizio. Sono sollevata. Tutto ciò che voglio è che le persone siano punite per aver sbagliato. Alla fine la verità è venuta fuori. Vorrei fossero rimproverati per aver commesso qualcosa di sbagliato, anche qualora fosse stato mio figlio a commettere il crimine.”

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