Prima della Scala, il menù speciale nel ristorante di Gualtiero Marchesi

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Il Teatro della Scala di Milano

In concomitanza con la Prima del Teatro alla Scala, il prossimo 7 dicembre “Il Marchesino”, il ristorante che porta il nome dello chef Gualtiero Marchesi, aprirà temporaneamente i battenti per una cena di gala.

La Prima del Teatro alla Scala di Milano apre ufficialmente la stagione natalazia nel fine settimana di Sant’Ambrogio. In quest’occazione, per celebrare lo chef Gualtiero Marchesi, riaprirà il ristorante che porta il suo nome. Alla Società del Giardino lo chef allievo di Marchesi, Giuseppe Canzian, delizierà i 500 partecipanti alla cena di gala con un menù messo a punto per il “dopo Teatro”. L’apertura temporanea riguarderà le giornate del 7, 8 e 9 dicembre, in una fascia oraria compresa tra le 12 e le 20.

Scomparso quasi un anno fa, lo chef Gualtiero Marchesi, icona dell’alta cucina italiana, era particolarmente legato alla tradizione del Teatro della Scala. Nel 2008, infatti, il maestro era tornato a Milano partendo proprio dallo storico teatro, con l’inaugurazione di un ristorante che fosse anche caffetteria e bistrot. Marchesi aveva infatti pensato a “Il Marchesino” proprio per accogliere gli spettatori della Scala.
A partire dal 2019 il ristorante, ancora affidato in concessione alla Marchesi Milano srl, rivivrà una nuova stagione, i cui dettagli saranno svelati proprio contestualmente all’apertura d’eccezione. A decorare l’evento ci saranno le composizioni floreali di Vincenzo Dascanio: si parla di installazioni dominate dal colore rosso, in linea con la tradizione della Scala.

Il menù per la Prima della Scala al Marchesino

Il menù pensato per l’apertura d’eccezione del ristorante che porta il nome di Gualtiero Marchesi riserverà molte sorprese. Le portate servite agli ospiti saranno ispirate alla successione degli atti dell’opera in scena, ovvero l’Attila di Giuseppe Verdi, diretta dal regista Davide Livermore e dal direttore musicale Riccardo Chailly. La cena, dunque, sarà aperta dal panzerotto cacio e pepe, evocativo del Nord Europa calato in Italia, per poi proseguire con un risotto con stimmi di zafferano e scaglie di panettone. Un piatto, questo, che omaggia la città di Milano e anche Giuseppe Verdi, che pare ne andasse ghiotto. Una terza portata celebra la cucina friulana, in ricordo del passaggio di Attila sulla città di Aquileia: si tratta del Toc’ in braide. Un omaggio a Marchesi, invece, sarà il suo risotto allo zafferano, preparato grazie all’esperienza dell’ultimo cuoco che affiancò il maestro, Anatolij Franzese.

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