Razzismo, il caso in una scuola materna: no ai bambolotti di colore

Bambolotti di colore codroipo
Bambolotto di colore (Pixabay)

Polemica su di un emendamento dell’amministrazione di centrodestra che vieta giocattoli appartenenti a culture diverse e bambolotti di colore

Un emendamento che farà discutere a lungo. E’ quello emanato dall’amministrazione di centrodestra di Codroipo, comune di 16mila abitanti in provincia di Udine. L’obiettivo è quello di mettere al bando dall’asilo comunale ogni riferimento alle “diverse culture” o alle “culture di provenienza” degli alunni stranieri. Per farlo, oltre ai testi scolastici, vengono presi di mira anche i bambolotti di colore e gli strumenti musicali originari di altri Paesi.

L’emendamento è stato approvato nel corso dell’ultimo consiglio comunale del piccolo centro friulano. All’ordine del giorno, vi era la discussione di alcune disposizioni regionali in materia di accreditamento delle strutture scolastiche. Tra queste, anche una misura contro l’emarginazione dei bambini stranieri. Il testo suggeriva l’introduzione di giocattoli che fanno riferimento a diverse culture e Paesi. Tra questi, anche bambolotti di colore o giocattoli appartenenti a culture diverse da quella italiana.

Un punto che la maggioranza di centrodestra, al momento della ratifica del testo in consiglio comunale, ha nettamente respinto. In risposta, quattro capigruppo di centrodestra hanno presentato un emendamento correttivo per eliminare ogni riferimento alle ‘culture diverse’ dall’asilo comunale del piccolo centro friulano. Questa decisione metterà al bando bambolotti con la pelle di colore diverso da quella bianca, gli strumenti musicali che vengono utilizzati in altri Paesi ed i giocattoli che possano ricordare culture diverse.

No ai bambolotti di colore: un caso di razzismo. Il Pd insorge, il sindaco si difende

Lo stop ai bambolotti di colore ha suscitato subito aspre polemiche. Gli esponenti locali del Partito Democratico sono insorti, accusando di razzismo e intolleranza l’amministrazione di centrodestra. Il sindaco, Fabio Marchetti, in carica dal 2016, è intervenuto per tentare di placare le polemiche, precisando che al regolamento non spetta disciplinare le differenze culturali e che la formula utilizzata riproduce quella adottata da altri Comuni. La polemica resta però viva e, soprattutto sui social, la vicenda di Codroipo sta acquisendo nelle ultime ore notorietà e rilevanza nazionale.

 

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